Folle Folla

Oh folle folla, oh folle folla
il tuo pensiero c'è chi controlla
con fare innocuo dall'emittente
diffonde il fluido massificante,
che ci colora a tinta unita
gli stessi occhi, la stessa vita.

Oh folle folla, oh folle folla
ti tiene stretta una strana colla.
L'informazione fa maggioranza
pascola il gregge e non ci pensa
che l'erba cresce senza padrone,
senza il consenso della televisione.

Ma la folla scelse Barabba
e Pilato le mani si lavò.

Oh folle folla, oh folle folla
seguiamo a frotte la stessa stella,
gli stessi sogni, stesse ambizioni,
la stessa faccia da gran coglioni
con i capelli tirati in su
e una coscienza che non si sveglia più.

Ma chi l'ha detto, ma dov'è scritto
che uniformarsi qua sotto è tutto?
Restare in corsa per apparire
belli e vincenti da non capire
che il più bel dono che c'ha fatto Dio
è poter gridare a voce piena:
questo sono io!

Ma la folla scelse Barabba
e Pilato le mani si lavò.

Ascoltatemi signori
mica io cerco il successo,
sta canzone figuratevi
che l'ho scritta sopra al cesso...
Giusto per farvi capire
che non me ne importa niente
del consenso che sta chiuso
tra le mani della gente!
Che piuttosto mi atterrisce
il favore della massa
che si incanta e poi si accoda
al primo piffero che passa.
E di pifferi credetemi
che ne passano a bizzeffa
a partire dalla piazza
a finire nella messa...
siamo soldi, siamo case,
siamo ciò che vorremmo avere
ed è questa la carota
che non ci fa vedere
questa fame di cercare
cose fuori dal di sé,
che ci rende così vuoti
senza chiedersi il perché!
Ma questo vuoto brava gente
tuttavia si può lottare
adottando un altro metro
e non più quello sociale
stando fuori dal sistema
per colpirlo dritto al cuore.
Dando ai giorni un altro peso
ed alla vita un suo valore!