Cara Mia Penna (Intro) Songtext
Cara mia penna, oggi ti pongo un quesito uno di quelli che
Anche se fissi dentro il mirino, tu non li puoi prendere
Ed è come un pentito che dopo pentito, si pente e comincia a correre
Lasciando alle forze dell'ordine, il proprio ordine: uno zaino di polvere
Quindi ora ti chiedo, dimmi qual è la forza
Che serve per ergersi in piedi, soli a cavallo dell'onda che
Tutto morde, tutto stringe nella morsa
È il tempo che sospinge lungo il filo della Moira
A volte ti poni dei limiti, un sogno lo stritoli come un germoglio
A volte ti sembra che scivoli, e stringi la stretta in un moto d'orgoglio
A volte non serve strafare, che non puoi ingabbiare del mare in un pugno
Ma se lo tramuti in un palmo, cogli e raccogli solo cambiando il tuo punto
Di vista chiaro, e se non credi no non vedi che
La possibilità, è una dimensione del molteplice
Lei funziona, e sta in funzione dei più svegli
Saggezza popolare, chi dorme non piglia pesci
Ma ancora noi non sappiamo, se questo caso reagisce ai tranelli
Se la fortuna è una donna fottuta, va sottomessa e battuta Machiavelli
Insomma se ama gli audaci, o dà baci ai seguaci di qualche dottrina
Ed in fondo ringrazia, colui che si sazia di candida messe di Grazia divina io
Non mi volto, o perdo tutto Euridice
Sto sul carro delle mie passioni, sensazioni guide sai che
Mi porta al sogno, la porta di Dire
E da qua da dietro, non sento più quello che dite
Cerco il fisso, dentro ciò che scorre Eraclito
Tu non l'hai visto, ogni moto sogna equlibrio
Senza filtro, che si ascende in mezzo al declino
Ed è sentirmi sempre in corsa, che mi rende ancora vivo
Cerco il fisso, dentro ciò che scorre Eraclito
Tu non l'hai visto, ogni moto sogna equlibrio
Senza filtro, che si ascende in mezzo al declino
Ed è sentirmi sempre in corsa, che mi rende ancora vivo (vivo)
Anche se fissi dentro il mirino, tu non li puoi prendere
Ed è come un pentito che dopo pentito, si pente e comincia a correre
Lasciando alle forze dell'ordine, il proprio ordine: uno zaino di polvere
Quindi ora ti chiedo, dimmi qual è la forza
Che serve per ergersi in piedi, soli a cavallo dell'onda che
Tutto morde, tutto stringe nella morsa
È il tempo che sospinge lungo il filo della Moira
A volte ti poni dei limiti, un sogno lo stritoli come un germoglio
A volte ti sembra che scivoli, e stringi la stretta in un moto d'orgoglio
A volte non serve strafare, che non puoi ingabbiare del mare in un pugno
Ma se lo tramuti in un palmo, cogli e raccogli solo cambiando il tuo punto
Di vista chiaro, e se non credi no non vedi che
La possibilità, è una dimensione del molteplice
Lei funziona, e sta in funzione dei più svegli
Saggezza popolare, chi dorme non piglia pesci
Ma ancora noi non sappiamo, se questo caso reagisce ai tranelli
Se la fortuna è una donna fottuta, va sottomessa e battuta Machiavelli
Insomma se ama gli audaci, o dà baci ai seguaci di qualche dottrina
Ed in fondo ringrazia, colui che si sazia di candida messe di Grazia divina io
Non mi volto, o perdo tutto Euridice
Sto sul carro delle mie passioni, sensazioni guide sai che
Mi porta al sogno, la porta di Dire
E da qua da dietro, non sento più quello che dite
Cerco il fisso, dentro ciò che scorre Eraclito
Tu non l'hai visto, ogni moto sogna equlibrio
Senza filtro, che si ascende in mezzo al declino
Ed è sentirmi sempre in corsa, che mi rende ancora vivo
Cerco il fisso, dentro ciò che scorre Eraclito
Tu non l'hai visto, ogni moto sogna equlibrio
Senza filtro, che si ascende in mezzo al declino
Ed è sentirmi sempre in corsa, che mi rende ancora vivo (vivo)