Cavalleria rusticana (scene 5-7) Songtext

Tu qui, Santuzza? / La tua Santuzza



-Tu qui, Santuzza?

-Qui t'aspettavo.

-È Pasqua, in Chiesa non vai?

-Non vo. Debbo parlarti...

-Mamma cercavo.

-Debbo parlarti...

-Qui no? Qui no!

-Dove sei stato?

-Che vuoi tu dire? A Francofonte.

-No, non è ver!

-Santuzza, credimi...

-No, non mentire; ti vidi volger giù dal sentier... E stamattina, all'alba, t'hanno scorto presso l'uscio di Lola.

-Ah, mi hai spiato!

-No, te lo giuro, a noi l'ha raccontato compar Alfio, il marito, poco fa.

-Così ricambi l'amor che ti porto? Vuoi che m'uccida?

-Oh, questo non lo dire.

-Lasciami dunque, lasciami; invan tenti sopire il giusto sdegno colla tua pietà.

-Tu l'ami dunque?

-No...

-Assai più bella è Lola.

-Taci, non l'amo.

-L'ami, l'ami... Oh! maledetta!

-Santuzza!

-Quella cattiva femmina ti tolse a me!

-Bada, Santuzza, schiavo non sono di questa vana tua gelosia!

-Battimi, insultami, t'amo e perdono, ma è troppo forte l'angoscia mia.

-Fior di giaggiolo, gli angeli belli stanno a mille in cielo, ma bello come lui ce n'è uno solo. Fior di giaggiolo... Oh, Turiddu... È passato Alfio?

-Son giunto ora in piazza. Non so...

-Forse è rimasto dal maniscalco, ma non può tardare. E voi... sentite le funzioni in piazza?

-Santuzza mi narrava...

-Gli dicevo che oggi è Pasqua e il Signor vede ogni cosa!

-Non venite alla messa?

-Io no, ci deve andar chi sa di non aver peccato.

-Io ringrazio il Signore e bacio in terra.

-Oh, fate bene, Lola!

-Andiamo, andiamo! Qui non abbiam che fare.

-Oh, rimanete!

-Sì, resta, resta, ho da parlarti ancora!

-E v'assista il Signore; io me ne vado.

-Ah, lo vedi, che hai tu detto?

-L'hai voluto, e ben ti sta.

-Ah, perdio!

-Squarciami il petto!

-No!

-Turiddu, ascolta!

-Va.

No, no Turiddu, rimani ancora. Abbandonarmi dunque tu vuoi?

-Perché seguirmi, perché spiarmi sul limitare fin della chiesa?

-La tua Santuzza piange e t'implora, come cacciarla così tu puoi?

-Va, ti ripeto, va, non tediarmi, pentirsi è vano dopo l'offesa!

-Bada!

-Dell'ira tua non mi curo!

-A te la mala Pasqua, spergiuro!
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